L'era della ricostruzione

 [...] Le strade di Montgomery erano invase dai militari, la loro divisa turchina strideva con l’esubero di neri a passeggio. La guerra era terminata da quasi un anno e la città si era ripopolata, gli ex schiavi nullatenenti erano tornati al vecchio impiego e l’occupazione militare era una triste realtà, lì come a Nashville, città in cui Isabella risiedeva assieme al marito e al figlio.
«Sembriamo ancora in guerra» commentò Jones infastidito, ma l’episodio più traumatico del Nuovo Mondo si era concluso e il Sud n’era uscito annientato. Cospicue perdite di uomini, di territori e di onore, senza contare le vittime civili. Il nuovo governo federale era una scomoda realtà e agli ex confederati non restava che osservare il proprio paese subire l’onta della sconfitta.
«La Ricostruzione è una realtà, Christopher.» A Isabella non importava se lo stato dell’Alabama sarebbe stato reintegrato, non aveva mai voluto la guerra e il trionfo dell’Unione era un misero conforto dopo la tragedia di Vicksburg. [...]




L'era della ricostruzione fu il periodo successivo alla guerra di secessione americana in cui gli Stati meridionali, che avevano aderito alla sconfitta Confederazione, vennero reintegrati nell'Unione.
Abraham Lincoln presentò un piano di ricostruzione, ma gli immensi costi umani della guerra e i cambiamenti sociali apportati da essa portarono il Congresso degli Stati Uniti a riammettere nuovamente gli stati secessionisti senza imporre precondizioni, come le garanzie delle libertà dei neri liberati. 
Tutti gli Stati sudisti furono riammessi nel 1870, ma la Ricostruzione continuò fino al 1877. Non tutti gli storici concordano con questa visione; in ogni caso, si considera questa data come conclusiva della Ricostruzione, visto che i nordisti bianchi avevano ormai perso interesse nel cercare di proteggere i sudisti neri dai sudisti bianchi.
La fine della Ricostruzione segnò la fine del breve periodo di diritti e libertà civili per gli afroamericani nel sud, dove viveva la maggior parte di loro. Il sud creò una società segregazionista, attraverso le "leggi Jim Crow", di cui i membri dell'élite sudista bianca presero nettamente il controllo. Inoltre, le folle e talvolta anche le autorità bianche del sud iniziarono a praticare il linciaggio come meccanismo di terrore, in modo da tenere la popolazione nera sotto controllo e lontana dal voto o, comunque, dall'esercizio dei propri diritti.

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