Gli Stati Confederati



 [...] La donna si concentrò sul drappo: il campo rosso era intervallato da uno spazio bianco che si estendeva orizzontalmente, attraverso il centro, per un terzo dell’ampiezza della bandiera, a sinistra, in basso, il cantone azzurro conteneva il circolo di sette stelle bianche, come i sette Stati che avevano aderito alla Confederazione.
Isabella rammentò lo scambio di battute tra Jones e Sarah Henderson, ancora una volta il sudista si era rivelato lungimirante. Dopo quel 22 dicembre, altri sei Stati avevano seguito l’esempio della Carolina del Sud, uno dietro l’altro quasi rispondendo a un muto appello: Mississippi, Florida, Georgia, Louisiana, Texas e naturalmente Alabama. Una secessione che si era trasformata in Confederazione con una nuova costituzione e una bandiera rossa apposta sull’edificio-emblema in ognuno dei sette Stati. [...]




Il 4 febbraio 1861 i rappresentanti di Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud e Texas si incontrarono a Montgomery, per costituire la nuova repubblica. L'8 febbraio la convenzione annunciò la creazione degli Stati Confederati d'America e i delegati costituirono il Congresso provvisorio.
Il 9 febbraio Jefferson Davis e Alexander Hamilton Stephens furono unanimemente scelti quali Presidente e Vicepresidente provvisori. Le regolari elezioni presidenziali e del Congresso ebbero luogo in novembre. Senza oppositori, Davis e Stephens furono formalmente confermati, e il loro insediamento ebbe luogo, significativamente, nell'anniversario della nascita di George Washington, il 22 febbraio 1862.
La Confederazione scelse come capitale Montgomery, in Alabama, dove era stato proclamato il nuovo Stato. Nel maggio successivo la capitale fu però spostata a Richmond, in Virginia. 
Nel maggio 1861 altri 4 Stati (Virginia, Arkansas, Carolina del Nord e Tennessee) rinunciarono all'appartenenza agli Stati Uniti d'America e passarono alla Confederazione.
Un discorso a parte meritano il Missouri e il Kentucky: cercando una precaria neutralità fra i due schieramenti, furono prontamente occupati dall'esercito dell'Unione. Se in Kentucky una minoranza di uomini politici dichiarò la secessione a Russellville, venendo riconosciuti dalla Confederazione come governo, il comandante delle truppe volontarie statali schierate con il Sud in Missouri – dove il potere legislativo aveva confermato la permanenza nell'Unione – il governatore Claiborne Fox Jackson, di note simpatie schiaviste, fu messo in fuga all'arrivo delle truppe nordiste, e proclamò la secessione dello Stato quando ormai ne aveva perso il controllo effettivo, passato a un Governatore luogotenente nominato dall'Unione. Se dunque i due Stati ebbero governi-ombra rappresentati nella Confederazione, il loro legale distacco dagli Stati Uniti non fu mai formalizzato. Durante la guerra di secessione i due Stati furono inizialmente neutrali ma vennero successivamente coinvolti: unità militari e di volontari dei due Stati erano presenti in ambedue gli schieramenti.

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