Il Presidente Abraham Lincoln




[...] «Il vostro disappunto per il nostro nuovo presidente è indiscutibile, signor Jones.»
Isabella era consapevole che l’amico fosse un sudista alla stregua di William Spencer, per questo aveva sempre evitato l’argomento, ma con l’elezione di Abramo Lincoln l’impresa si rivelava piuttosto ardua, a maggior ragione quella sera, a soli due giorni dalla nomina.
«A me piace» continuò Margherita «sa parlare alle masse, la sua dialettica è semplice e colpisce.»
«Una metafora opinabile per definire il gergo dei contadini ma, d’altronde, cos’altro potevamo aspettarci dal Kentucky?»
Bastò quel commento a infiammare Isabella: «Non dovremmo mai scordare da dove veniamo, signor Jones!» Scambiò un’occhiata d’intesa con Margherita, la prima dopo tanto tempo.
«Personalmente, detesto quello Stephen Douglas. Era convinto di averlo messo nel sacco nella lotta per il senato dell’Illinois e invece…»Anche Ryan Moore sembrava simpatizzare per Lincoln.
La minoranza di pensiero contribuì a fomentare ancor di più Jones. «Con quelle ridicole premesse non sarebbe andato lontano. “Poiché non vorrei essere uno schiavo, non vorrei neanche essere un padrone!”» lo spregio era palpabile nel riportare l’idea di democrazia di Lincoln.
«Vorreste, forse, essere uno schiavo, signor Jones? Vi ci vedo con una gerla sul capo e il sudore che vi imperla la fronte» ridacchiò Isabella, stemperando la tensione.
«C’è ben poco da ridere! La questione è drammatica, questa elezione non porterà a niente di buono, salvo che Lincoln si svegli con una pallottola conficcata in testa, domattina.» [...]



Abraham Lincoln nacque il 12 febbraio 1809 in una fattoria del Kentucky da genitori privi di una istruzione formale. Si trasferì in giovane età nell'Indiana e successivamente a New Salem nell'Illinois. Prestò servizio come capitano nell'esercito degli Stati Uniti durante la Guerra di Aquila Nera.
In seguito si cimentò in alcune imprese politiche e commerciali, godendo di ottima reputazione come avvocato. In breve tempo venne eletto al Congresso degli Stati Uniti nel 1846 e quando il mandato scadé si dedicò alla sua attività di avvocato.
Si stabilì nella cittadina di Springfield (Illinois) e qui dimostrò subito la propria abilità di oratore, tanto che durante i processi a cui egli partecipava la gente accorreva per ascoltarlo. La gente capiva ciò che diceva grazie al suo linguaggio semplice. Lincoln divenne famoso nell'ambiente legale dell'Illinois alla metà degli anni cinquanta.


Durante la sua campagna per essere eletto senatore nel 1858 contro Stephen A. Douglas, Lincoln condusse molti dibattiti contro Douglas in una serie di eventi che rappresentarono una discussione a livello nazionale su problemi che avrebbero presto diviso la nazione in due. Tali dibattiti furono l'anticipazione delle elezioni presidenziali del 1860, in cui Douglas e Lincoln erano nuovamente pretendenti. 
Il 6 novembre 1860 Lincoln venne eletto sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, il primo repubblicano a raggiungere tale carica.
Poco dopo la sua elezione, la parte Sud degli Stati Uniti fece vedere inequivocabilmente che la secessione era inevitabile, il che aumentò notevolmente la tensione che attraversava la nazione. Lincoln sopravvisse a un tentativo di assassinio a Baltimora e il 23 febbraio 1861 arrivò a Washington in segreto e sotto mentite spoglie. I sudisti attaccarono Lincoln per questa sua misura di prudenza, ma l'impegno nella protezione della sua carica, della sua politica e della sua stessa vita non era da sottovalutare: i fatti dimostrarono che Lincoln aveva ragione a non esporsi inutilmente, dato che fu assassinato pochi anni dopo.
Dopo la guerra, il 15 Aprile 1865 Lincoln  si reca senza la sua guardia del corpo  al Ford's Theatre, a Washington, dove era in programmazione Our American Cousin, una commedia musicale dello scrittore britannico Tom Taylor. Nell'istante in cui Lincoln prese posto nel palco presidenziale, John Wilkes Booth, un attore della Virginia simpatizzante sudista, entrò nel palco e sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, gridando "Così sia sempre per i tiranni!" (motto dello Stato della Virginia e frase storicamente pronunciata da Bruto nell'uccidere Cesare). Secondo alcune testimonianze aggiunse poi "Il Sud è vendicato", saltando successivamente giù dal palco e rompendosi conseguentemente una gamba.

È considerato sia dalla storiografia sia dall'opinione pubblica uno dei più importanti e popolari presidenti degli Stati Uniti. Fu il presidente che pose fine alla schiavitù, prima con la Proclamazione dell'Emancipazione (1863), che liberò gli schiavi negli Stati dell'Unione e poi con la ratifica del XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, con il quale nel 1865 la schiavitù venne abolita in tutti gli Stati Uniti. 
A Lincoln è riconosciuto il merito di avere allo stesso tempo preservato l'unità federale della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d'America (favorevoli al mantenimento della schiavitù) nella Guerra di secessione.
L'operato di Lincoln ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti, dando inizio a un maggiore accentramento del potere del governo federale e ponendo un limite al raggio d'autonomia dei governi dei singoli Stati. 

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