Il generale William T. Sherman



[...] Le forze confederate avevano attaccato l’Armata a sorpresa e, se non fosse stato per il generale Sherman e i suoi rinforzi, l’Unione si sarebbe vista sottrarre dalle mani lo Stato del Tennessee appena riconquistato.
Ancora una battaglia da cui Justin era uscito illeso, ancora una lettera portatrice di morte e distruzione, ogni sua parola grondava sangue ed eccitazione. Isabella le aborriva e le agognava in egual misura. [...]


William Tecumseh Sherman è stato un generale statunitense. Ufficiale unionista nella Guerra di secessione americana, la sua eccezionale visione di strategia militare gli valse la fama di "primo generale moderno".
Sherman nacque nel 1820 a Lancaster nell'Ohio, vicino alle rive del fiume Hocking. Suo padre Charles Robert Sherman, avvocato di successo e giudice della Corte Suprema dell'Ohio, morì improvvisamente nel 1829, lasciando la moglie, Mary Hoyt Sherman, con undici figli e senza eredità. Dopo la morte del padre, il piccolo Sherman venne cresciuto da un vicino di casa e amico di famiglia, Thomas Ewing, membro influente del Partito Whig, senatore e primo Segretario degli Interni.
Sherman entrò cadetto a 16 anni nell'Accademia militare degli Stati Uniti a West Point, dove si distinse come un brillante allievo, anche se era alquanto intollerante alla ferrea disciplina delle regole dell'Accademia.
Dopo il diploma, nel 1840, Sherman entrò nell'esercito come Sottotenente nel III Corpo d'Artiglieria. Il suo "battesimo del fuoco" avvenne in Florida nella seconda guerra contro la tribù dei Seminole. Più tardi fu dislocato in Georgia e nella Carolina del Sud dove venne promosso al grado di Tenente. 
Nel 1853 William si congedò dall'esercito e divenne presidente di una banca a San Francisco che poi fallì nel 1857 ed egli ritornò a praticare la professione di avvocato a Leavenworth nel Kansas, ma anche questo lavoro fu un insuccesso. 
Nel 1859, a Pineville, Sherman accettò un lavoro come primo sovrintendente all'Accademia militare dello Stato della Louisiana, lavoro che gli fu offerto da due suoi ex commilitoni. Egli si dimostrò un effettivo e popolare leader di quell'istituzione.

Nel gennaio del 1861, poco prima dello scoppio della Guerra civile americana, Sherman si dimise dal lavoro di sovrintendente, e ritornò al nord; divenne Presidente della St. Louis Railroad, posizione che occupò solo per pochi mesi, prima di essere richiamato a Washington.
Il 14 maggio 1861 Sherman rientrò nell'esercito come volontario; fu assegnato al XIII reggimento di fanteria degli Stati Uniti con il grado di Colonnello. Fu uno dei pochi ufficiali dell'Unione a distinguersi nella prima battaglia di Bull Run il 21 luglio, battaglia nella quale fu ferito lievemente dalle pallottole al ginocchio e alla spalla. La disastrosa sconfitta dell'Unione portò Sherman a mettere in discussione le sue capacità come ufficiale e il grado di preparazione delle sue truppe, ma il Presidente Lincoln lo promosse a Generale di brigata (Generale a una stella); fu assegnato al comando del dipartimento di Cumberland a Louisville (Kentucky).
Sherman servì sotto il generale Ulysses S. Grant dal 1862 al 1863 durante la campagna militare che ha condotto alla caduta della roccaforte Confederata di Vicksburg, lungo il fiume Mississippi, ed è culminata con la disfatta delle armate Confederate nello stato del Tennessee. 
Nel 1864 Sherman succedette a Grant come comandante dell'Unione nel settore occidentale del teatro di guerra. Egli condusse le sue truppe alla conquista della città di Atlanta, un successo militare che contribuì decisamente alla rielezione del Presidente Abraham Lincoln. Le susseguenti avanzate dell'esercito di Sherman attraverso la Georgia e le due Carolina (del nord e del sud) minarono ulteriormente la capacità delle forze Confederate di continuare a combattere. 
Nell'aprile del 1865 Sherman accettò la resa di tutte le forze Confederate combattenti in Carolina, Georgia e Florida.
Dopo la Guerra civile, Sherman fu nominato Comandante generale delle forze statunitensi. Rifiutò decisamente di impegnarsi in politica e, nel 1875 pubblicò le sue Memorie, uno dei migliori resoconti di prima mano sulla Guerra civile americana.


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